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Campagne Zéro Expulsion

Richiesta di Azione Solidale Internazionale Contro gli Sgomberi Forzati in Nigeria

Noi, associazioni di abitanti, reti internazionali, gruppi volontari, ONG, agenzie pubbliche, cittadini del mondo, esprimiamo la nostra indignazione e denunciamo gli sgomberi forzati su larga scala effettuati ad Abuja e Lagos dal governo della Nigeria a partire dal 28 Novembre 2002.

Hanno firmato l'appello 1572 persone!

A quanto pare, seguendo gli ordini del Ministro della Presidenza e Capo della Federal Capital Development Authority (FCDA, Autorità per lo Sviluppo del Capitale Federale), Mallam Nasir El Rufai, gli ufficiali della FCDA, scortati da poliziotti armati e soldati su bulldozer e ruspe, hanno raso al suolo case, scuole, ospedali, chiese, moschee ed uffici ad Anuja, senza un preavviso sufficiente, né un piano da parte del governo per trasferire, sostenere o risarcire gli sfollati.

A seguito del raggiungimento dell’obiettivo, pubblicamente dichiarato, di eliminare tutte le baraccopoli dal Federal Capital Territory (FCT) per ristabilire il Piano Generale del FCT

  • 800,000 persone (su 7 milioni di abitanti) sono rimaste senza casa, soprattutto a Pyakasa, Kuchingoro, Garamajiji, Aleita, Chika, Galadimawa, Gosa A., Gosa Sarki, e Sabon Lugbe, nel villaggio di Chika, lungo l’International Airport Road, FCT di Abuja, compresi Gwagwa, Karimu e Dei
  • Oltre 4 milioni di residenti di altre 90 comunità sono stati anch’essi minacciati di sgombero e demolizione
  • 15,000 bambini sono stati costretti ad abbandonare la scuola
  • Più di 2,000 famiglie sono costrette a vivere in edifici la cui costruzione non è stata completata, mentre i casi di stupro e di crimini comuni sono in ascesa

Altri sfratti sono stati effettuati a partire dal 6 Dicembre 2005, per completare la privatizzazione del servizio immobiliare pubblico (Politica di Monetizzazione del Governo Federale della Nigeria 2003):

  • 20,000 persone fatte sgomberare o minacciate di sgombero a Lagos (1004 Flats, Victoria Island, Awolowo Road Towers, Eric Moore Road Towers, Alagbon Towers, Reeve Road Towers and Mulliner, Road Towers).

Denunciamo che il governo nigeriano sta apertamente violando:

  • Il diritto alla vita, ad un processo giusto, alla dignità umana, ad una vita privata e familiare, ed il diritto di proprietà garantito dalla Costituzione della Repubblica Federale di Nigeria, e dall’Atto del 1990 del Trattato Africano sui Diritti dell’Uomo e dei Popoli ( Ratifica ed Esecuzione)
  • Gli obiettivi dei Millennium Development Goals (MDGs), in particolare l’obiettivo di raggiungere entro il 2020 un miglioramento significativo delle vite di almeno cento milioni di abitanti nelle baraccopoli.
  • La legge internazionale: art. 11 dell’Accordo Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, in particolare i Commenti Generali 4 e 7 che proibiscono sgomberi senza un trasferimento accordato in precedenza, ed in sistemazioni adeguate; le Osservazioni Conclusive del Comitato ONU adottate nel sesto e nono incontro tenutisi dal 29 aprile al 1 maggio 1998: “42. Il Comitato esorta il Governo nigeriano a cessare immediatamente gli arbitrari sgomberi su vasta scala di cittadini dalle proprie case, e a prendere le misure necessarie per alleviare la sofferenza di coloro che sono soggetto a tali sgomberi, o che siano troppo poveri per permettersi un’abitazione decorosa. A seguito della grave carenza di alloggi, il governo nigeriano è tenuto a stanziare risorse adeguate e compiere sforzi ingenti per combattere tale situazione. 43. Il Comitato raccomanda che si instauri e si mantenga un dialogo più positivo ed aperto tra il Comitato stesso ed il Governo nigeriano. Tale dialogo non deve avvenire nei prossimi cinque anni. Il Comitato incita il Governo ad inviare, entro il 1 gennaio 2000, una seconda relazione periodica, redatta inc conformità con le istruzioni del Comitato” . Art. 27 della Convenzione sui Dirotto del Fanciullo, che esige il diritto ad un alloggio adeguato; le Osservazioni conclusive sulla Nigeria adottate dal Comitato durante gli incontri 1023 e 1024 del 26 gennaio 2005, e nell’incontro 1025 del 28 gennaio 2005: “70. Il Comitato raccomanda che lo Stato: (a) effettui uno studio dettagliato sulle cause e le dimensioni di questo fenomeno, e stabilisca una strategia globale per affrontare il numero sempre crescente di bambini di strada allo scopo di prevenire e ridurre tale fenomeno; (b) assicuri che i bambini di strada ricevano alimentazione, abbigliamento, alloggio, cure sanitarie ed opportunità educative (tra cui corsi vocazionali e di sussistenza) adeguati”

Perciò, unendoci agli appelli di solidarietà lanciati dalla Zero Eviction Coalition Nigeria e dall’Alleanza Internazionale degli Abitanti, per restituire speranza ai più poveri tra i poveri,

Chiediamo con fermezza che

Il Governo nigeriano:

  • Interrompa immediatamente le demolizioni e gli sfratti
  • Offra la possibilità di trasferimento agli sfollati, e organizzi un piano per la bonifica delle baraccopoli, in accordo con le comunità interessate in base alle norme internazionali
  • Abbandoni il proprio progetto gretto e insensato di consegnare le terre di proprietà dei singoli agli agenti della privatizzazione e del mercato per costruire abitazioni, che sono vendute sul mercato a prezzi inarrivabili per milioni di Nigeriani
  • Faccia sì che i fondi usati per il Piano Generale/Restauro di Abuja sia passato dall’Assemblea Nazionale all’interno del budget annuale del Governo Federale
  • Favorisca l’indirizzo delle risorse originate dalla cancellazione del debito verso un “Fondo Popolare per il Diritto alla Terra ed alla Casa”, gestito da tutte le parti interessate, tra cui le organizzazioni degli abitanti
  • Crei immediatamente una commissione di inchiesta per investigare le demolizioni finora compiute, e conseguentemente, assicurare che i colpevoli diano conto delle proprie azioni
  • Garantisca il diritto ad un risarcimento per tutte le vittime degli sfratti, tra cui il diritto alla giustizia, risarcimenti, compensazioni, riparazioni e la garanzia che tali violazioni non si ripetano in futuro

Il G8 e gli Stati Creditori:

  • Permettano la cancellazione del debito solo se le risorse così ottenute saranno dedicate allo sviluppo di politiche abitative ed urbane per i poveri, ed in particolare che siano indirizzati verso “Fondi Popolari per la Terra e la Casa”, controllati da tutte le parti interessate, tra cui gli abitanti e la società civile organizzata, con meccanismi chiari che garantiscano trasparenza, affinché siano bloccati tutti gli investimenti in Nigeria i cui effetti violino le norme internazionali sui diritti
  • Blocchino tutti gli investimenti in Nigeria i cui effetti violino le norme internazionali sui diritti, in particolari quelli riguardanti il Piano Generale del FCT e la privatizzazione del settore immobiliare pubblico

Le Nazioni Unite, l’Unione Africana e l’Unione Europea affinchè agiscano immediatamente per:

  • Condannare pubblicamente gli sgomberi
  • Offrire un foro in cui il Governo nigeriano e tutte le parti interessate, tra cui i rappresentanti legittimati degli abitanti delle baraccopoli, delle reti internazionali, delle ONG e delle agenzie pubbliche, possano trovare un accordo sul trasferimento degli sfollati, con l’accordo delle comunità interessate
  • Garantire il diritto di proprietà, la creazione di Fondi Popolari per la Terra e la Casa, la riforma e la ridistribuzione della terra, e l’accesso a servizi pubblici di base.

L’UN-Habitat:

  • A monitorare il rispetto delle norme internazionali a difesa dei diritti alla casa, tramite l’invio di una missione investigativa del Gruppo Consultivo UN-Habitat sugli Sgomberi Forzati per portare aiuto ed agire da intermediari

Firmato:

Nigeria
* Priscilla Achakpa, ED, Women Environmental Programme (WEP)
* Francis Alimigbe, Co-ordinator, Justice Development and Peace Commission (JDPC)
* Clement Wasah, ED, Community Action for Popular Participation (CAPP)
* Joseph Idahosa Amenaghawon, Snr. Program Officer Social and Economic Rights Action Centre (SERAC)
* Anthony Johnson Akpan, President Pan African Vision for the Environment (PAVE)
* Archbishop Dr. John O.Onaiyekan, President, Catholic Bishops Conference of Nigeria
* Dr. Kabiru Isyaku, Executive Secretary, National Commission for Colleges of Education (NCCE)
* C.W.Enwefah, Secretary General National Union of Tenants in Nigeria
* Justice Development and Peace Commission (JDPC)
* Community Action for Popular Participation (CAPP)
* Social and Economic Rights Action Centre (SERAC)
* Socio Economic Rights Initiatives (SERI)
* Obi Christian
* International Action Network on Small Arms (Women’s Network)
* Africa Network on Environmental and Economic Justice (ANEEJ)
* Transition Monitoring Group (TMG)
* Network of African Peace Builders (NAPS)
* Women Right to Education Programme
* PAVE
* Mr. Leo Atakpu, Contact: Nigeria Network of Civil Society on Water and Sanitation in Nigeria
(NEWSAN)
* National Youth Council of Nigeria Tijiani Kabiru.
Internazionali
* International Alliance of Inhabitants
* Vincenzo Simoni, Unione Inquilini, Italia
* Sidiki Daff, CERPAC, Senegal
* Yves Cabannes, Convenor UN-AGFE, USA
* Luz Maria Sanchez Hurtado, UN-AGFE Member, Estrategia, Perú
* Valerio Lopez, CONAM, Brasil
* Roger Muro, GIU, Peru
* Paul Maquet, CENCA, Per

Hanno firmato l'appello 1572 persone!

Keywords

Nigeria , appello