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La Voie Urbaine

IAI presente alla Manifestazione di Cancún, Messico, contro la COP 16

Oggi martedì 7 Dicembre 2010 a Cancún, dopo un arduo lavoro nei Forum “Via Campesina” e “CambioClimatico”, si è svolta la prima grande marcia contro la COP 16, la cui sede si trova nell'hotel più grande d'America, il Moon Palace, dove i rappresentanti dei paesi mondiali si trovavano per negoziare il futuro del nostro pianeta. Queste le due posizioni emerse:

REDD (Riduzione delle Emissioni da Deforestazione e Degrado forestale) è il progetto pianificato dai paesi imperialisti e dalle grandi multinazionali che, essendo responsabili di più del 70% delle emissioni di CO2, vedono la salvezza della Terra come un “affare verde”. Tra le altre cose, il progetto implica il controllo del mercato del carbonio e l’offerta di aiuto ai paesi in via di sviluppo per la conservazione della fauna e la riforestazione. In poche parole, è la commercializzazione della Natura, il nuovo affare che permetterà loro di mantenere il controllo economico, politico, geografico e sociale a spese del deterioramento ambientale e della morte di centinaia di migliaia di esseri umani all'anno a causa del cambio climatico.

COCHABAMBA, cioè la Carta per i Diritti Umani e della Madre Terra o Pachamama, è la proposta pensata dai popoli originari dell'America Latina, con la Bolivia in prima linea appoggiata dai paesi componenti l'ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe). I movimenti sociali che si sono dati appuntamento a Cancún, tra cui l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, appoggiano l'iniziativa, scendono in strada per manifestare il loro rifiuto a REDD e sostengono la proposta bolivariana.

Alle 9 del mattino, organizzazioni, assemblee, fronti, studenti, gruppi dal Messico, Bolivia, Brasile, Italia, Canada, Stati Uniti, Haiti, Venezuela, Costa Rica, Mozambico e altri paesi del mondo si sono dati appuntamento a 7 chilometri dall'Aeroporto di Cancún, dove si trovava la prima barricata della poliziafederale e statale per proteggere i capi di stato riuniti nel COP 16.

“Via Campesina”, in quanto organizzatrice, ha guidato la manifestazione, seguita dalle organizzazioni boliviane, che attualmente rappresentano i punti di riferimento. La diversità culturale del mondo è stata rappresentata da circa duemila persone, con diverse forme di espressione: voce, strumenti musicali, colori e balli hanno nutrito la lotta della speranza.

IAI, al grido di: Per la Difesa della Vita e della Madre Terra! Giustizia Climatica Ora! Si è aggiunta alla lotta.

Allontanatisi dall'aeroporto e con un atteggiamento pacifista, si è realizzato un meeting a 500 metri dalle forze dell'ordine. Tra tutti gli interventi, si è distinto quello del Ministro Boliviano Solón che, uscito dal perimetro ufficiale per comunicarci lo svolgersi delle negoziazioni all'interno e facendo riferimento a Cochabamba, ha invitato all'unione dei Popoli e con il seguente grido ha concluso la marcia:

*Che Viva* Bolivia

*Che Viva* America Latina

*Che Vivano* i Popoli del Mondo

*Hayaya in quechua

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Les Traducteurs Volontaires pour le droit au logement sans frontières de l'IAI qui ont collaboré à la traduction de ce texte sont :

Mirko Vallesani, Nadia Zuddas

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