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Trenta attivisti del diritto alla casa arrestati a Budapest

Il 19 gennaio 2013 attivisti senzatetto e i loro alleati hanno occupato un edificio disabitato nel 7° distretto di Budapest. Gli occupanti hanno chiesto l’istituzionalizzazione del diritto alla casa e un ampio sistema di alloggi sociali  anziché misure punitive e rifugi sovraffollati. Gli attivisti sono stati arrestati e adesso dovranno rispondere alle accuse di disobbedienza agli ordini della polizia.
IAI lancia un appello alla solidarietà internazionale.

“Non ce ne andremo finché il governo e le autorità locali non prenderanno sul serio il problema dei numerosi senzatetto e della povertà abitativa” – ha detto Jenö Keresztes, uno degli occupanti senzatetto. “Siamo qui per ampliare la consapevolezza sulle decine di migliaia di edifici vuoti dove i senzatetto potrebbero trovare la propria casa. La maggior parte di questi edifici sono in mano a privati, ma anche le autorità locali hanno una grande responsabilità nel lasciare inutilizzati edifici come questo da anni. Invece di interessarsene, li lasciano in uno stato di decadenza. Soltanto questo edificio potrebbe fare da casa ad almeno 10 famiglie” – ha affermato Jutka Lakatosné, un’altra attivista senzatetto.

Gli occupanti sono stati appoggiati da decine di giovani attivisti che hanno formato una catena umana all’ingresso dell’edificio oltre che da un crescente gruppo di manifestanti sull’altra parte della strada. I sostenitori gridavano slogan come “Case, non prigioni” e “Diritto alla casa per tutti!”.

Il direttore della locale agenzia immobiliare pubblica ha visitato l’edificio e ha comunicato ai manifestanti che l’autorità locale non ha alcuna responsabilità né riguardo ai senzatetto, né sull’abbandono della casa. Cinque ore dopo la polizia è arrivata numerosa e ha arrestato ad uno ad uno gli attivisti che bloccavano l’entrata dell’edificio. Gli attivisti non hanno cooperato con le forze dell’ordine  e sono stati portati via nelle macchine della polizia. All’inizio i sostenitori protestavano  cantando verso gli attivisti “Siamo con voi”. In seguito, sono stati respinti dalla polizia dove non hanno potuto assistere agli arresti, rimanendo comunque finché l’ultimo degli attivisti non è stato portato via appoggiato dal rumore dei tamburi e dai lori cori.

“Non mi è concesso di abitare in condizioni umane dignitose, solo provvisoriamente mi è permesso di vivere in un edificio altrimenti vuoto e privo di riscaldamento. Tuttavia, non lotto solo per me stesso: tutti vorremmo avere accesso a case decenti, accessibili, sane e vogliamo che il governo e le autorità locali se ne assumano la responsabilità”- ha dichiarato Lázlo Dombovári attivista senzatetto. In Ungheria, al momento ci sono milioni di persone che soffrono in vari modi la mancanza di una casa. 10 mila vivono in spazi pubblici o in rifugi di Budapest. Circa mezzo milione di famiglie ha arretrati che minacciano la possibilità di vivere nelle proprie abitazioni e una ogni cinque famiglie è in arretrato con i pagamenti del mutuo a causa di mancanza di reddito.

The A Város Mindenkié (La Città è per tutti) sostiene le richieste degli attivisti senzatetto. Abbiamo organizzato numerose marce per aumentare la consapevolezza sugli edifici disabitati e per richiederne

l’utilizzo ; abbiamo espresso chiaramente le nostre richieste in merito , e protestato per la codificazione del diritto alla casa e per la creazione di un vasto sistema di alloggi sociali.

Secondo A Város Mindenkié l’attuazione del diritto alla casa dovrebbe includere il  divieto degli sfratti senza l'assegnazione di un dignitoso alloggio alternativo, ma anche delle politiche abitative che assicurino a tutti l’accesso a una abitazione decente. Per diritto alla casa non si intende ricevere alloggi gratuiti da parte dello stato, ma piuttosto la creazione e la tutela di un sistema di politiche abitative che assicuri un accesso equo all’abitazione a tutti i membri della società.

Note dell’editore : In A Város Mindenkié, i senzatetto, le persone che lottano con i problemi relativi alle abitazioni, e i loro alleati, si battono insieme per una società giusta ed equa. Il gruppo si basa su un lavoro a base volontaria e offre opportunità ai senzatetto di difendere la propria dignità e lottare per il diritto alla casa. I senzatetto svolgono un ruolo leader in tutte le nostre attività.

Maggiori informazioni : www.avarosmindenkie.blog.hu

Contatto: Tessa Udvarthelyi + 3620/3818996, avarosmindenkie @gmail.com

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A Város Mindenkié rendszeres müsorok letölthetok blogunkról is: www.avarosmindenkie.blog.hu

 

Appello IAI alla solidarietà: l’occupazione di abitazioni vuote non è un crimine, ma un’azione legittima delle vittime dei mercati immobiliari

Cari amici di A Város Mindenkié,

Innanzitutto, vorrei esprimere totale solidarietà da parte di International Alliance of Inhabitants per le vostre lotte, che consideriamo anche nostre, e chiediamo fermamente che tutti gli attivisti siano liberati adesso!

L’occupazione delle abitazioni disabitate non è un crimine, ma un’azione legittima dovuta al fallimento da parte degli stati nel rispettare l' obbligo legale, assunto con la ratifica del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Socialie  Culturali, di proteggere il diritto alla casa attraverso politiche adeguate. Questa è dunque una forma di lotta che le organizzazioni degli abitanti stanno attuando in tutto il mondo, uno strumento di autodifesa delle vittime dei mercati immobiliari in risposta alla crisi globale e abitativa causata dalle politiche neoliberali.

Per questi motivi aspettiamo le vostre proposte per appoggiare le vostre rivendicazioni attraverso una campagna di solidarietà internazionale, iniziando con la pubblicazione e la diffusione delle notizie in varie lingue.

Come contributo pratico alla costruzione della solidarietà globale con le lotte locali, vi informiamo che, in vista della prossima Assemblea Mondiale degli Abitanti (FSM, Tunisi, 26-30 marzo 2013) organizzata dalle reti internazionali per il diritto alla casa, abbiamo in programma un incontro internazionale delle vittime dei mercati immobiliari allo scopo di unire le forze in solidarietà per fronteggiare l’insicurezza abitativa per ragioni economiche, fatta di sfratti, pignoramenti, truffe immobiliari, etc.

Questa iniziativa sarà rilevante non solo per i nostri dibattiti e accordi, ma anche, e forse ancor più importante, perché appoggia lo sviluppo di  mobilitazioni comuni che guidino verso nuove proposte, di cui saranno protagoniste le organizzazioni sociali di ciascun paese, supportati dalla solidarietà internazionale.

Alla luce di questo, considerando gli impegni e i successi in questo campo così come il vostro radicamento sociale, ci piacerebbe contare sulla vostra partecipazione!

In attesa dei vostri commenti: Case, non prigioni! Diritto alla casa per tutti e ciao in solidarietà!

Cesare

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Cesare Ottolini

IAI Coordinator

www.habitants.org .

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Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Valeria Tripolino, Germana Zago

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