Home » la Via Urbana » Assemblea Mondiale degli Abitanti 2013 » Notizie da Tunisi » La Guida popolare sfratti zero e difesa del territorio

Mostra/Nascondi il menu

la Via Urbana

La Guida popolare sfratti zero e difesa del territorio

Alla presenza di più di 120 leader sociali provenienti da Camerun, Marocco, Kenya, Zimbabwe, Palestina,Tunisia, India, Germania, Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Londra, Argentina, Brasile, Repubblica Dominicana, Haiti, Venezuela, Perù, Stati Uniti, Cile, Colombia e Messico, è stata presentata la Guida sfratti zero, nell'ambito del laboratorio tematico dell'AMA, organizzato dall'IAI a Tunisi il 28 marzo 2013.

Solo tu mi apri gli occhi per illuminare il volo.  Per costruire rivolte e spazi libertari. GRC

La partecipazione di Patrik dal Kenya; Alexis da Haiti; Soler dalla Repubblica Dominicana; Vanessa dalla Spagna; Michelangelo dall'Italia; Leticia dal Messico; Claudio dal Cile; Elizabeth dal Brasile; Rita dal Portogallo; Elizabeth dal Venezuela e di Yves Cabannes, Londra,ha messo in risalto la capacità, creatività e resistenza dei popoli che, con la mobilitazione e l'organizzazione territoriale, sono riusciti a impedire gli sfratti nei rispettivi Paesi. E' doveroso sottolineare che in Venezuela il movimento sociale riuscì ad ottenere un colloquio con il presidente H. Chávez, durante il quale è stato espresso il dolore e l'ingiustizia causati dai giudici che ordinavano gli sfratti per favorire gli interessi dei tiranni del calcestruzzo. Il presidente Ii ascoltò con attenzione e decise di sostenere la Rete Metropolitana degli inquilini nell'elaborazione di una legge che incidesse direttamente su politiche pubbliche che, a tutt'oggi, hanno evitato il 95% degli sfratti in tutto il Paese. La legge venezuelana è unica al mondo a riconoscere il rialloggio da parte dello Stato. Inoltre, i movimenti popolari a Korogocho, in Kenya, con l'organizzazione territoriale in ogni strada e quartiere, sostenuta dalle varie chiese, hanno frenato gli sfratti in maniera significativa e, attualmente, c’è una fase di miglioramento dei quartieri reso possibile dalle risorse liberate dall'annullamento del debito keniota con l'Italia. Anche in Spagna gli abitanti afflitti dalle ipoteche, organizzati in una Piattaforma con ampie mobilitazioni e 1 milione e mezzo di firme, stanno esercitando pressioni sul Parlamento affinché approvi una legge a tutela del patrimonio delle famiglie che hanno perso il lavoro e non dispongono di risorse per pagare le ipoteche. In Italia l'Unione Inquilini, oltre ai quotidiani picchetti contro gli sfratti, ha fatto sì che le autorità locali emettessero decreti per evitare gli sfratti, per mezzo di efficaci mobilitazioni presso le sedi amministrative regionali e comunali. Seguendo quest'onda, i giovani hanno deciso di creare l'organizzazione RAP a sostegno delle famiglie, attraverso consulenze legali e sociali.

Il maestro Yves ha sottolineato l'importanza da parte dei movimenti popolari e degli attori locali dell’uso del  proprio talento e della propria esperienza per creare strumenti che sistemizzino la resistenza e le lotte popolari che consentono di evitare gli sfratti di massa. L'esempio più lampante è la "Guida popolare sfratti zero e difesa del territorio" che si serve delle varie esperienze di esercizio della politica territoriale per evitare gli sfratti e per difendere il territorio. La difesa del territorio è la cosmovisione che articola vita, natura, storia, biodiversità e democrazia. La Guida è un buon esercizio innovativo perché sparge i semi della resistenza nell'organizzazione territoriale e nella mobilitazione, condizione imprescindibile che permette di consolidare il buon vivere, in piena armonia con la natura.

In breve, la Guida propone una serie di azioni per affrontare gli sfratti provocati da grandi eventi internazionali, megaprogetti e grandi opere urbane, per promuovere la città globale: consumo; infrastrutture e grandi progetti industriali; circolazione e distribuzione di merci; monopolizzazione e accaparramento delle risorse non rinnovabili e limitate del pianeta; catastrofi chiamate “naturali e sfratti post-disastro; accaparramento e spoglio di terreni agricoli; “miglioramento" dei quartieri popolari e rigenerazione urbana; sfratti di inquilini; produzione speculativa della casa; la casa visto come bene commerciale e finanziario e non come diritto; doppi sfratti e ricollocamento lontano dal proprio luogo di origine; conflitti violenti e spostamenti lontani dai luoghi d'origine; pulizia etnica e culturale.

Per concludere Cristina A. suggerisce di far propria la Guida popolare e invita a migliorarla perché è lo strumento dei movimenti popolari per impedire gli sfratti e difendere i territori locali e nazionali.

>>> Scarica qui la Guida popolare sfratti zero e per la difesa del territorio

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Serena Melandri, Alessio Grassi

Commenti

Log in o crea un account utente per inviare un commento.